IL SORRISO

ANALISI ED APPROFONDIMENTO

Il sorriso infantile è una cosa meravigliosa. Quando un neonato comincia a vedere, quasi contemporaneamente ci regala dei timidi sorrisini. Vede la mamma, il papà, le cose care che lo circondano e, forse è un primo segnale che ci fa capire che comincia a concepire il suo creato. Gli oggetti della pappa, ed il viso materno sicuramente. Nel bambino il sorriso rimane come espressione sincera e stupita per ogni nuova scoperta del suo piccolo mondo.

I bambini più fortunati, (da noi la stragrande maggioranza) porteranno sul visino come espressione primaria, il sorriso. Forse anche le lacrime, per capriccetti passeggeri, brevi infortuni di giochi, qualche delusione inevitabile ma, caratteristica quasi generale, ritorna il bel tempo, felicemente in tempi brevi.

Certo la vita si evolve, e con la conoscenza anche il nostro viso assume espressioni sempre più consone al momento, alla circostanza, come reazione immediata ad un avvenimento che può essere piacevole o meno piacevole.

Ed allora ecco che le persone, se sappiamo ben osservare, usano il sorriso come un’arma, come protezione, come difesa, come indifferenza, ma anche come amore, felicità, gioia e condivisione.

A volte alcune persone provate dalla vita tendono a sorridere poco, hanno nel cuore delle pene che, non è sempre facile soffocare. Si dimenticano che sorridere fa bene, non si rendono conto che quel bambino le guarda ed un sorriso costa poco.

Queste persone non avranno mai un sorriso meccanico e qualunquista, il loro raro sorriso sicuramente è sincero; in quel momento hanno gli occhi aperti verso il mondo e sanno di regalare un piccolo raggio di luce.

Esistono anche le persone che si possono definire dei caimani. Dalla loro vita pretendono il massimo benessere, con l’egoismo che le contraddistingue riescono senza scrupoli a perseguire risultati brillanti e duraturi, come soldi e potere.

Questi sono dei maestri nell’arte del sorriso, devono avvicinare, convincere e qualche volta se necessario, trasformare le persone.

A questa categoria appartengono alcuni politici, capitani d’industria, sedicenti maghi, abili truffatori, datori di lavoro, ed alcuni mariti.

Tengono la testa alta, mentre parlano, il sorriso è fermo e stampato sul loro volto, ma gli occhi sono duri e le parole non permettono replica.

Moltissime persone quelle definite più umane, e sono tante, che operano per la gente, con la gente, senza chiedere nulla in cambio, che sono le più semplici, non si accorgono di sorridere.

Il sorriso disteso, con gli occhi interessati alla persona che hanno di fronte, lascia capire che la loro espressione di simpatia è la norma. In genere hanno poche parole e non promettono molto, ma danno, danno tutto ciò che possono in termini di tempo e di aiuto.

Poi ci sono persone perennemente allegre, che affrontano la vita quasi senza rendersene conto, nelle disavventure si rialzano presto, non sono quasi mai di malumore, sono molto di compagnia e sono generose. Con queste persone è bello parlare e convivere, riescono a trasformare l’atmosfera se necessario. Il loro sorriso è contagioso e riscalda il cuore.

Tutti noi conosciamo persone con queste caratteristiche che ho descritto. Sono componenti del vivere quotidiano e dovremmo accettare solo i sorrisi migliori, quelli che sentiamo sinceri.

Degli altri ci dobbiamo guardare, ma, sopratutto li dobbiamo riconoscere per non essere tratti in inganno.

A volte dovremmo anche fare un po’ di autocritica e domandarci se ci costa così tanto dispensare qualche sorriso in più nell’arco della nostra giornata. A cominciare di chi ci sta vicino. Perché il sorriso è contagioso e può sciogliere anche delle piccole inevitabili tensioni.

Anche fuori casa, magari alla cassiera del supermercato, al giornalaio, al vicino che va sempre di fretta, alla collega un po’ malinconica, perché un sorriso può cambiare il mondo!

NONSOLOPANE